L’OMS celebra in tutto il mondo il Word Hearing Day,
la giornata dedicata alla sensibilizzazione sui disturbi dell’udito
Anche quest’anno, in occasione della Giornata Mondiale dell’Udito che ricorre ogni 3 marzo, l’invito dell’Organizzazione della Sanità è più chiaro che mai: anche se si soffre di una perdita di udito, condurre una vita normale si può. L’OMS ci ricorda infatti ancora una volta che in tutte le fasce d’età interventi appropriati e tempestivi possono migliorare di molto la qualità della nostra vita. L’invito quindi è non lasciare che la perdita di udito limiti chi ne è colpito perché le difficoltà uditive, se sottovalutate, possono provocare danni non indifferenti alla vita sociale come isolamento, ansia, depressione e declino cognitivo.
Troppo spesso non ci rendiamo conto di quanto sia importante l’udito nella nostra vita e i dati confermano questa tendenza a livello mondiale. Oggi infatti l’ipoacusia è uno dei disturbi più diffusi al mondo: secondo i dati presentati 1 persona su 3 con più di 65 anni d’età, per un totale di 165 milioni nel mondo, vive con una perdita dell’udito.
Nel mondo ci sono anche 32 milioni di bambini sotto i 15 anni colpiti da perdita dell’udito e le cause principali sono le infezioni dell’orecchio, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito. Anche malattie infettive come rosolia, meningite, morbillo e orecchioni possono causare perdita dell’udito, ma tra le cause si contano anche esposizione a rumori forti, problemi genetici, complicazioni durante la gravidanza e il parto, uso di farmaci ototossici e il normale invecchiamento.
Questa la situazione a livello mondiale. E l’Italia, invece, come se la cava?
L’ipoacusia in Italia: tutti i numeri.
Secondo i dati riportati dal Ministero della Salute, in Italia sono 7 milioni le persone affette da ipoacusia, ovvero l’11,7 % della popolazione. Non solo: dal 2012 i casi di perdita dell’udito in Italia sarebbero aumentati del 4,8% e i più colpiti sarebbero gli over 65, di cui solo il 25 % fa uso degli apparecchi acustici.
Un altro dato preoccupante è che tra i 7 milioni di italiani ipoacusici solo il 31,5% ammette di aver fatto un test dell’udito negli ultimi 5 anni e solo poco più del 25% si sottopone a delle cure specialistiche (fonte: Cochlear).
Anche se la maggior parte dei pazienti che hanno deciso di beneficiare di un apparecchio acustico riferiscono un notevole miglioramento della qualità della vita, l’uso di dispositivi acustici nel nostro paese è ancora un tabù perché spesso è associato a un’idea di vecchiaia e quindi vissuto con vergogna. I dati però parlano chiaro: l’ipoacusia è in aumento e la prevenzione e gli interventi tempestivi rimangono le soluzioni più efficaci per contenere questo dato in costante crescita.
Quali sono allora le buone abitudini da adottare per conservare a lungo la salute del nostro udito? Vediamole.
La chiave è la prevenzione, insieme a un intervento rapido.
Sopra i 65 anni è sempre bene fare dei controlli annuali. Un controllo dell’udito è il primo passa per capire cosa fare, perché non basta alzare il volume della televisione o cercare di leggere le labbra di chi ascolta: questi comportamenti possono solo aggravare la situazione e peggiorare il grado di ipoacusia.
Rivolgiamoci allora a un bravo audioprotesista e superiamo i tabù dell’apparecchio acustico e tutti i luoghi comuni legati al suo uso: un bravo specialista saprà consigliarci il dispositivo più adatto al nostro stile di vita e in tempi rapidi potremo tornare a condurre la vita di tutti i giorni.
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I più giovani dovranno invece ricordarsi soprattutto di adottare buone abitudini quotidiane, come evitare esposizioni prolungate a rumori troppo forti e ascoltare la musica a un volume moderato: è sempre valida la buona regola del 60/60, ovvero ascoltare musica a non oltre il 60% del volume massimo e per non più di 60 minuti. Nei contesti più rumorosi, inoltre, valutare sempre l’uso di otoprotettori.
Segui i consigli dell’OMS: prenota un controllo dell’udito
Come ci suggerisce l’OMS, non lasciamoci limitare dai disturbi dell’udito: ricordiamo le buone norme di prevenzione e, in caso di evidenti cali dell’udito, rivolgiamoci in fretta a un bravo audioprotesista: solo lui saprà darci i consigli giusti per tornare a vivere appieno la nostra vita.
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